Via Naquane |
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Incisione con animali. Particolare di roccia del Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri |
Grande masso inciso all'interno del Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri |
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Incisione con figura umana. Particolare di roccia del Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri |
Incisione raffigurante un'abitazione. Particolare dal Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri |
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Periodo di apertura: tutto l'anno |
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Orari apertura: orario estivo: feriale e festivo dalle 8.30 alle 19.30 (dal 1 marzo al 14 ottobre); orario invernale: feriale e festivo dalle 8.30 alle 17.00 (dal 15 ottobre al 28 febbraio). La biglietteria chiude 30minuti prima dell'orario d'uscita. |
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Da vedere: la roccia n. 1 o "Roccia grande" |
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Per le guide rivolgersi alla Pro Loco di Capo di Ponte, tel. 0364/42080 o al Museo didattico, tel. 0364/42148 |
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Via Pieve di S.
Siro 25044 Capo di Ponte Tel. 0364/42140 (Parco Nacquane)
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Al suo interno sono collocati due grandi massi
incisi dagli antichi uomini della Valle Camonica nel corso dell'età del
Rame (III millennio a.C.), probabilmente dopo aver assistito alla frana
della parete rocciosa che ha comportato il distacco di questi due grandi
massi. Il sito, già segnalato dal geografo Laeng nel 1914 nella Guida su Piemonte del Touring Club Italiano, è stato oggetto per molti anni di scavi e ricerche che hanno portato alla scoperta di frammenti di stele e,negli scavi condotti dal 2000 al 2005, è stato portato alla luce un santuario megalitico, costituito da un imponente recinto murario semicircolare che chiude l'area dei Massi connotata da numerose altre stele istoriate, alcune integre, altre frammentarie. |
Attualmente chiuso per lavori |
Orari apertura: fino al 31 maggio 2006 dalle ore 14 alle 19 |
Da vedere:
Massi e stele con incisioni rupestri
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25044 Capo di
Ponte |
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Il Parco è caratterizzato da due aree separate da
un dislivello di circa 100 m. e collegate da un antico percorso che sale
lungo la dorsale. Le incisioni rupestri qui riportate alla luce appartengono in buona parte alla tarda età del Bronzo e del Ferro. All'interno dell'area si snodano tre percorsi di visita: Seradina II interessata dal percorso arancio, Seradina I e Corno di Seradina interessata dal percorso rosso; il percorso verde conduce al sito Ronco Felappi mentre Seradina III è visitabile percorrendo il percorso marrone. Il percorso azzurro è dedicato a Bedolina, il pianoro soprastante Seradina dove sono rappresentate le cosiddette "mappe topografiche". |
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Giorno di chiusura: il giovedì non festivo | ||
Orari apertura: dalle 10.00 alle 17.00 | ||
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Riserva Regionale Incisioni Rupestri di Ceto Cimbergo Paspardo |
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Via Piana 29 25040 Ceto Tel. 0364/433465 Fax. 0364/436315 E-mail: museo99@g3informatica.it Web: www.arterupestre.it
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Ricostruzione di
una capanna preistorica Composizione di cervi.
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Sentiero nel bosco del Parco della Riserva
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La Riserva è stata istituita nel 1983 per
tutelare il patrimonio di rocce istoriate, di resti archeologici e
l'ambiente naturale dei tre comuni di Ceto, Cimbergo e Paspardo. Si estende
su un'ampia zona coperta da boschi di castagno e betulle, con vari accessi
sparsi sul territorio. Il percorso consigliato per la visita parte dal Museo
archeologico di Nadro, posto in un edificio medievale (all'interno sono
esposti pannelli fotografici, cartine, calchi e ricostruzioni che permettono
di avere una visione generale dell'epoca preistorica) e continua
all'ingresso del parco "Foppe di Nadro" dove si può visitare la
ricostruzione di un villaggio di capanne dell'età del ferro a grandezza
reale. Le figure incise sulle rocce sono state realizzate in un arco di
tempo di circa 6000 anni (dal Neolitico all'Alto Medioevo) e riportano
manifestazioni intellettuali e grafiche di culture molto diverse. Le figure
differiscono fra loro sia per i temi tipologici trattati sia per lo stile di
esecuzione. |
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Periodo di apertura: tutto l'anno | ||
Giorno di chiusura: 25 dicembre e 1 gennaio | ||
Orari apertura: dalle 9 alle 17 (invernale); dalle 9 alle 18 (estivo) | ||
Il centro visita si trova presso il Museo della Riserva, tel. 0364/433465 |
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Per informazioni contattare il Museo della Riserva, tel. 0364/433465 | ||
Proiezioni
e lezioni vanno fissate presso il Museo della Riserva, tel. 0364/433465
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collina di Luine |
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La collina di Luine, sede del Parco comunale delle Incisioni Rupestri Incisione raffigurante il Labirinto | ||
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Roccia incisa raffigurante "rose camune", Parco Comunale di Luine
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Il Parco Comunale di Luine è situato su una collina sopra Darfo Boario, delimitata dai Fiumi Oglio e Dezzo. Nell'epoca Quaternaria, dopo lo scioglimento dei ghiacci, la zona comincia a essere ricoperta da flora alpina, e vede il passaggio di gruppi di cacciatori nomadi che, a partire dal X secolo a.C., lasciano sulle rocce le prime incisioni rupestri. La collina viene poi abbandonata per un lungo periodo, per essere riscoperta durante il Neolitico, come testimoniato dalla ripresa delle istoriazioni rupestri. Nel Parco, istituito negli anni '70, sono proposti tre itinerari diversi attraverso cui si scoprono le numerose incisioni con scene di caccia, guerra, di vita quotidiana o aspetti religiosi degli antichi abitanti della Valle. Pur nella presenza di tutti i periodi istoriativi ha una netta prevalenza di raffigurazioni dell'età del Bronzo: la ricchezza di incisioni, temi, composizioni non ha confronti con altri siti. | ||
Periodo di apertura: tutto l'anno | ||
Giorno di chiusura: lunedì | ||
Orari apertura: dalle 9 alle 13 (periodo invernale); dalle 14 alle 18 (periodo estivo) | ||
Informazioni contattando il custode del Parco, tel. 348/7374467 o la Pro Loco di Darfo, tel. 0364/536174 |
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per eventuali guide contattare il
custode del Parco, tel. 348/7374467
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Via Pieve di S.
Siro 4 25044 Capo di Ponte Tel. 0364/42148 Fax. 0364/42148
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Il Museo didattico d'Arte e vita Preistorica,
ideato e realizzato dall'archeologo Ausilio Priuli per rendere più
accessibile e comprensibile la storia e la vita delle genti alpine e camune
preistoriche, è un museo vivo, in cui si possono ripercorrere le tappe della
creatività e dell'arte dell'uomo. Il Museo svolge anche ricerche
preistoriche, etnologiche e antropologiche, ricerca, rilevamento e studio
dell'arte rupestre, attività didattiche e archeologia sperimentale.
Contiene una ricca collezione di calchi e rilievi delle rocce istoriate
della zona che illustrano l'evoluzione della civiltà camuna. All'interno si
trova anche un laboratorio archeologico didattico sperimentale, in cui si
mostra la ricostruzione di strumenti e oggetti dell'uomo preistorico e l'Archeodromo,
una ricostruzione di un villaggio preistorico di circa 5000 anni fa, fatta
sulla sommità di una collina rocciosa dominante la media Valcamonica.
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Periodo di apertura: tutto l'anno | ||
Orari apertura: dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18.00 | ||
Per visitatori, gruppi, scolaresche e ogni altro utente è disponibile un servizio di Animatori culturali e di Guide ambientali escursionistiche. |
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Località
Gattaro 25041 Darfo Boario Terme Tel. 0364/529552 Fax. 0364/529552 E-mail: info@archeopark.com Web: www.archeopark.com
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Ricostruzione di capanne preistoriche su palafitte interno di una capanna preistorica | ||
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Entrata alla grotta
preistorica
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L'Archeopark è un grande museo all'aperto, in cui è possibile rivivere il passato degli Antichi Camuni, immergendosi in un ambiente preistorico ricostruito scientificamente. All'interno del parco sono state ricostruite alcune abitazioni in legno su palafitte, simili a quelle di 4000 anni fa, un laghetto su cui navigare con piccole piroghe, una grotta dipinta e un labirinto di pietra. La vera peculiarità di questo parco tematico è la possibilità di poterlo vivere, svolgendo attività probabilmente compiute dagli antichi Camuni: manipolare l'argilla per costruire vasellame e cuocerlo in appositi forni sottoterra, lavorare la pietra o i metalli per ottenere armi e utensili, conciare le pelli e raschiarle, imparare a prendere i pesci con le mani. Tutte le attività sono realizzate con l'ausilio di personale specializzato. | ||
Periodo di chiusura: da dicembre a febbraio | ||
Orari apertura: dalle 9.00 alle 17.30 | ||
E' presente un centro visita all'interno del Parco |
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per informazioni rivolgersi alla segreteria dell'Archeopark, tel. 0364/529552 | ||
le visite guidate e animate nell'Archeopark e in Vallecamonica sono realizzate con personale qualificato e specializzato, prenotando alla segreteria. | ||
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Via Chiesa, 25044 Pescarzo di Capo di Ponte |
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La Chiesa di Pescarzo è dedicata ai Santi Vito, Modesto e Crescenzo. Fu edificata nel 1500, la volta è ricoperta da affreschi del 1700. Molto bella una scultura lignea rappresentante il Cristo Morto, opera della bottega del Fantoni di Rovetta. Una antica tradizione vuole che, quando nella Val Camonica non piove da molto tempo e la siccità minaccia i campi, il Consiglio degli anziani del paese decide di portare in processione proprio la statua. Sempre secondo antiche leggende è tramandato che prima della fine della processione, sua sul paese, che sui campi e lungo i sentieri cadrà la pioggia. |
Informazioni: Parroco di Pescarzo Orario di Apertura: orari S. Messe Da vedere: Opera lignea del "Cristo Morto" di Fantoni
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Via Pieve di S.
Siro 25044 Capo di Ponte |
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Panorama esterno della pieve di S. Siro Interno della pieve di S. Siro |
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Particolari del portale della pieve di S. Siro
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La Pieve di San Siro è posta su uno stretto ripiano a strapiombo sul fiume Oglio, in una posizione dominante la Valle. E' la chiesa più antica della Valcamonica: studi recenti la fanno risalire al periodo tra l'XI e il XII secolo, come felice espressione di un romanico lombardo ormai maturo. La chiesa ha subito alcune trasformazioni durante il XV secolo, quando è stato costruito anche il possente campanile. La costruzione, compiuta con conci di pietra locale talvolta decorati, comprendeva anche un tetto ormai andato perduto (quello attuale è un rifacimento dei primi del Novecento). |
L'entrata principale è posta sul lato sud, perchè
la facciata è completamente addossata alla parete rocciosa; le tre absidi
sporgono maestosamente sul precipizio sottostante. Il portale monumentale è
ampiamente decorato con motivi faunistici e vegetali mentre sui due lati, ai
piedi delle mura, sono posti un leone ed un agnello, simboli di forza e di
misericordia. L'impianto interno è a tre navate, separate da colonne in
marmo di Vezza, e terminanti in tre absidi affiancate, con una cripta
sotterranea. La parete opposta è occupata da un'imponente gradinata, che
serve a coprire la roccia sottostante. La chiesa era decorata con affreschi
ormai quasi completamente perduti, a parte il meraviglioso "Crocifisso" del
XIV - XV secolo sulla controfacciata. Addossata alla chiesa c'è una piccola
abitazione, forse dimora di un eremita, chiamata "Cà del Rumita", dalla
quale si può accedere al campanile.
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Periodo di apertura: tutto l'anno |
Orari apertura: dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 16.30 da lunedì a venerdì; dalle 9 alle 12 il sabato |
Periodo storico:
XI secolo d.C. Da vedere: L'architettura romanica della pieve |
Per informazioni rivolgersi alla Pro Loco di Capo di Ponte, tel. 0364/42080 |
Per eventuali guide rivolgersi alla Pro Loco di Capo di Ponte, tel. 0364/42080 |
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Via
Monastero 25044 Capo di Ponte Tel. 0364/42080 |
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Panorama esterno al monastero di S. Salvatore |
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Il
monastero di S. Salvatore sorge sulle pendici di un monte, dalla parte
sinistra del fiume Oglio, seminascosto dagli alberi, in un luogo dal fascino
misterioso, considerato sacro fin dall'antichità . Del secolo XI-XII, è un
gioiello del romanico borgognone in Italia, con decorazioni che denunciano
l'influenza francese: equilibratissimo nelle forme, con il tiburio
ottagonale che si erge con la severità di una torre ingentilito da bifore.
L'interno, a tre navate con transetto e cupola a pennacchi, ha un abside
centrale affiancata da due più piccole e basse. La copertura originaria è
rimasta solo nelle navate laterali, mentre quella centrale è con volte a
crociera. L'apparato decorativo è molto ricco: si possono ancora ammirare le
sculture del portale e dei capitelli interni su cui sono incisi rapaci,
ippogrifi, sirene e motivi vegetali; le decorazioni pittoriche purtroppo
sono andate perdute. Il monastero è di proprietà privata a partire dalla
fine del '700. |
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Periodo di apertura: momentaneamente non è visitabile | ||||
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via
Mosè Tovini 25040 Cividate Camuno |
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Resti dell'anfiteatro romano di Cividate Camuno
Particolari del portico del teatro romano di Cividate
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Cividate Camuno fu nominata capitale della Valle
dopo la conquista romana della Valle Camonica (16 a.C.) Come in ogni antica città romana si trovano gli edifici dedicati allo spettacolo, il teatro e l'anfiteatro. I loro resti oggi sono visibili nel parco di recente realizzazione e inaugurato nel 2003. L'area del parco è corredata da pannelli che illustrano con testi e immagini i punti salienti del parco. Al suo interno sono visibili i resti dell'anfiteatro, riportato interamente alla luce nelle sue strutture perimetrali, e del teatro, oggi visibile per un terzo del totale. Il teatro è stato costruito con un grandioso sistema di terrazzamento della collina dopo la metà del I secolo d.C. mentre l'anfiteatro, costruito alcuni decenni dopo il teatro, è struttura piena su terrapieno. Il parco è attraversato a monte da un lungo acquedotto che convogliava acqua ai due edifici da spettacolo.
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piazza Roma 25040 Cerveno Tel. 0364/434014 |
![]() Entrata al santuario della Via Crucis di Cerveno |
![]() Particolare della IX Stazione della Via Crucis di Cerveno |
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Il Santuario della Via Crucis conserva le 14 stazioni di un capolavoro dell'intaglio ligneo del '700: le cappelle sono raccolte ai lati di una scalinata, a custodire un unico edificio la cui facciata dà sulla piccola piazza di Cerveno. Le stazioni sono composte da gruppi scultorei in legno e gesso per un totale di 198 statue, in gran parte opera dello scultore Beniamino Simoni da Saviore, completate fra il 1752 e il 1764. Le stazioni VIII, IX, X sono state completate dai nipoti del Fantoni, mentre la XIV è dell'artista milanese Selleroni (quella originale del Simoni è conservata nel Duomo di Breno). Gli affreschi alle pareti sono dello Scotti e dei fratelli Corbellini. L'entrata abituale al Santuario avviene attraverso la porta principale della chiesa parrocchiale, che si apre di fronte alla prima cappella; la altre stazioni seguono sul muro settentrionale in discesa e poi risalgono sul lato opposto fino alla grande cappella della Deposizione, situata sul fondo dell'edificio stesso. |
Periodo di apertura:
tutto l'anno |
Orari apertura:
dalle 8 alle 12 e dalle 14.30 alle 17 |
Periodo storico: XVIII secolo d.C. |
Da vedere: Le 14 Stazioni lignee della Via Crucis |
Per informazioni contattare la Parrocchia di Cerveno, p.zza Roma 6, tel. 0364/434014 |
Eventuali
guide si possono avere prenotando presso la Parrocchia, tel.
0364-434014
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Sopra il parcheggio
di Pescarzo (Mt 614) ci si immette su una mulattiera di campagna, dapprima
cementata e poi acciottolata che si segue verso destra. Dopo poco si supera
un bivio caratterizzato da una piccola croce di ferro e, mettendosi sulla
destra, si giunge ad un successivo incrocio con Santella Votiva, dove si
tiene sempre la destra. Si prosegue quindi per un bellissimo percorso tra
verdi prati terrazzati con splendidi scorci panoramici, in particolare sulla
dolomitica Concarena e sul Pizzo Badile Camuno. Qui, in prossimità di alcune
baite, la stradicciola si biforca; si abbandona quindi il sentiero
principale che discende a destra nei secolari castagneti di "Cunvai" e si
imbocca quello che sale sulla sinistra, in un bosco misto di latifoglie con
qualche raro larice, dove compaiono anche diversi esemplari di ciclamino e
di elleboro. Dopo aver incontrato un sentiero che si immette da sinistra sull'itinerario, si continua sul percorso semipianegiante e, dopo aver superato un gruppo di cascine con dei grossi castagni, si imbocca il viottolo che scende dolcemente sulla destra proseguendo poi mantenendo sempre la sinistra. Si passa, sempre con comodo percorso, su alcuni lastroni strapiombanti con ampia vista sulla Valle Camonica e subito dopo è possibile vedere le rocce di Plà d'Ort (Mt 900), che presentano evidenti incisioni rupestri. Per il rientro a Pescarzo si ritorna per un tratto lungo il medesimo sentiero fino ad incrociare sulla sinistra un altro sentiero (con segni gialli) che, scendendo ripidamente, raggiunge la mulattiera sopra la località Cunvai e in leggera salita tenendo la destra, passando tra cascine e castagneti, si raggiunge la mulattiera percorsa in andata e si ritorna a Pescarzo.
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Dislivello: mt 400 |
Tempo: ore 2 |
Difficoltà: E
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Dal parcheggio di Pescarzo di Capo di Ponte (mt.614), percorrendo strette viuzze ci si porta nella parte alta del paese a un bivio con fontana. Si prende a sinistra (segnaletica per Rifugio Baita Iseo e sentiero delle Orobie) proseguendo in salita lungo la carrareccia fino ad un successivo bivio (baita con affresco). Si procede ancora a sinistra sulla stradina che poco oltre si biforca e tenendo sempre la sinistra si scende lungo il sentiero, si attraversa il torrente Clegna su un ponticello di ferro detto “Ponte delle capre”, dal quale risalendo nel bosco si arriva alla strada asfaltata che sale da Ono S.Pietro. Si prosegue a destra fino a 50 mt. circa oltre una caratteristica santella. Su un’ampia curva (segnaletica) si sale per mulattiera seguendo i segni bianchi e rossi. All’altezza di un gruppo di baite la mulattiera diventa sentiero e, proseguendo nel bosco, si raggiunge il rifugio Baita Iseo (mt.1335), da cui è possibile effettuare varie escursioni verso la Concarena. Il ritorno si effettua dallo stesso percorso.
Dislivello: m. 800 Tempo: ore 4 Difficoltà: E
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Località castello
25040 Cimbergo (Bs)
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Il
Castello di Cimbergo sorge su uno spuntone di roccia appena fuori
dall'abitato. Dell'antica costruzione a pianta pentagonale irregolare,
restano oggi parti delle mura merlate, costruite in conci di pietra Simona e
mattoni, l'apertura principale con la volta a sesto rialzato e alcune
finestre. Il castello, come testimonia la posizione in cui è sorto, era
probabilmente una roccaforte di un feudo vescovile durante l'epoca delle
lotte tra Guelfi e Ghibellini. Dell'interno, probabilmente a due piani, non
resta praticamente nulla.
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Periodo di apertura: tutto l'anno
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Accesso da Piazza Gen. Ronchi 25043 Breno (BS)
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Il castello di Breno non è soltanto un
luogo suggestivo, ma un monumento ricco di storia. ciò che si vede non è il
realtà un castello, ma un complicato tessuto di costruzioni edificate in
secoli diversi per scopi diversi. E' nato come un insieme di palazzi e torri
al tempo di Federico Barbarossa (1100-1200) ed è stato poi trasformato in
roccaforte militare all'epoca della Repubblica di Venezia (1400 - 1500). Il
castello come lo vediamo oggi, però, ricopre in parte resti di testimonianze
preistoriche, che mostrano come la collina, sede degli edifici, fosse una
località privilegiata di insediamento già a partire da 8/9000 anni prima di
Cristo. Le costruzioni sono ormai parte integrante della collina, ne dominano e ne chiudono la cima, accentuandone le forme naturali. |
Periodo di apertura: estivo, negli altri periodi è aperto su richiesta contattando la Pro Loco di Breno, tel 0364 22970 |
Orari di apertura: dalle 10:00
alle 24:00
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Oltre
alla sagra del Ferragosto Pescarzese che, tra folklore, piatti tipici e
cronoscalate in bici si svolge nei tre giorni di ferragosto, la
manifestazione più interessante è la Mostra Mercato che si svolge nella
settimana a cavallo tra luglio e agosto, all'interno di stalle e cantine
preparate per l'occasione, dedicata ai più vari prodotti di artigianato in
legno, ferro battuto e pietra.
La "Castagnata" in ottobre, si svolge su un percorso di circa 7 km in una cornice panoramica splendida, tra vecchie mulattiere, boschi di castagni e sentieri ricoperti di ricci con i suoi preziosi frutti. E' organizzata dal Gruppo Sportivo insieme ai volontari del paese. Numerosi anche coloro che, pur non prendendo parte alla camminata, affollano il campo sportivo parrocchiale degustando le specialità locali cucinate direttamente sul fuoco, rappresentate da "mondine", "strinù" e "caicì". |
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